Tante piccole meraviglie formano una grande meraviglia e tutto quello che ruota intorno a Gardenia concorre a questa impresa. E' un ristorante ma potrebbe anche essere un'altra cosa, un mondo a parte che vive di quello che ha. Se cercate una foto della chef Mariangela Susigan, la vedrete ritratta mentre si trova all'aria aperta, mentre respira il profumo delle erbe che lei stessa coltiva, mentre trae ispirazione dal contatto diretto con una natura che rappresenta una parte fondamentale della sua vita e della sua professione.
Con queste premesse verrebbe da pensare a un ristorante vegetariano, ma non è assolutamente così. Nei menù degustazione, ricchissimi di suggestioni, trovano spazio il crudo di Fassona, l'anatra, il salmerino o il piccione. Tutta materia prima che proviene dalla zona, distanze brevi e conoscenza perfetta di cotture e consistenze. Porri e cicorie di campo però hanno pieno diritto di cittadinanza in piatti coinvolgenti, poetici, spesso anche coraggiosi.
Così come coraggiosa è Mariangela, nata in Veneto, emigrata giovanissima in Francia, a Tolosa, rientrata nel Paese d'origine per trovare il suo palcoscenico ideale a Caluso, graziosissimo borgo del Canavese dove si diletta a creare gioielli senza mai cercare di andare oltre, senza volersi allargare numericamente oltre le proprie possibilità, in perfetta simbiosi con il territorio, anche a livello di carta dei vini dove l'Erbaluce di Caluso, vitigno generoso e spesso sottovalutato, recita il ruolo importante che altrove gli viene negato.
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Tavoli all’aperto
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Milano, 1965, è giornalista della redazione sportiva Mediaset