Sulle prime pendici del Vulture, in un contesto paesaggistico di straordinaria amenità, il modernissimo resort San Barbato ospita la propaggine lucana del Don Alfonso 1890. Qui la famiglia Iaccarino è al timone di tutta la proposta di ristorazione, incluse le sale di ricevimento e le brigate di cucina, in continuità con la filosofia del ristorante di Sant’Agata sui Due Golfi che della cucina professionale amalfitana rappresenta, né più né meno, che la storia incarnata.
La sala del ristorante fine dining è tinteggiata delle tonalità ton sur ton del nero: una scelta ambiziosa, che dichiara la volontà di fare della tavola, vestita di bianco, l'unico palco, e del piatto il primo attore, sortito da una cucina, anch’essa total black, a vista sulla sala, di cui costituisce il palcoscenico. Con solo il diversivo delle immense vetrate panoramiche affacciate sul paesaggio lucano, la cena diventa, qui, un’esperienza immersiva.
Nel piatto, un'esperienza di grande aderenza territoriale sia che si giri attorno a un unico ingrediente, come il carciofo che, in stagione, è quasi totemico, o che si scelga una famiglia, come le radici, sia che si decida di fare della contaminazione, dei ricordi, della passione o, ancora, della salubrità, l'elemento chiave su cui edificare la costruzione e la concezione del piatto. Ed è precisamente in questo intreccio di passione e perizia, che si può leggere l'influenza che Ernesto Iaccarino ha esercitato sul resident chef Donato De Leonardis, senza peraltro dimenticare il regno del pastry chef Tommaso Foglia, cui è dedicato un menù degustazione a sé stante.
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Ristorante con camere
folli amanti dell’alta cucina, in totale sono una ventina, sempre alla ricerca di emozioni. La causa? Un’irresistibile Passione Gourmet