Mos

Desenzano del Garda è un grazioso villaggio che attrae non pochi visitatori, eppure pecca di un’assopita scena gastronomica, devota a inconcepibili spaghetti allo scoglio in riva al lago; a fritti misti, senza vista di alcun mare.

Muove in direzione opposta il MoS di Stefano Zanini che, invece, sta dando respiro a chi cerca una cucina matericamente locale, contemporanea, spingendo la propria ricerca dalle sponde del Garda fin sulle colline bergamasche, legando il raccolto lacustre alle primizie dislocate tutto intorno per una proiezione territoriale a 360°. Eppure persiste nei piatti anche l’essenza dei sapori mediterranei che Zanini conserva dalla sua permanenza a Salina: è l’isola che gli insegna a focalizzarsi con intelligenza e fantasia su ciò di cui dispone. Poi, lago, colli, la Sicilia sono allineati pure da una squisita formazione francese, saltando i capitoli dedicati a stratificazioni di gusti sepolti sotto un uso squilibrato di grassi, concentrandosi, piuttosto, sull’eleganza, sulla pulizia dei sapori.

Qui dove un menu è concepito quale ciclo vitale della cucina, dove si ragiona non solo per singole stagioni, ma considerando un disegno più ampio, che sboccia avanzando nel flusso temporale. Più che il singolo filone narrativo, quindi, è prediletta la lettura d’insieme: complementarità, sovrapposizioni proteiche, un pensiero inedito sul pesce di lago, ma anche animali da cortile, sperimentazioni, slanci goduriosi. Attraverso una materia che ti consente di riconoscere il tavolo a cui sedevi qualche mese prima; che muta di sostanza, ma non di identità.

Marialuisa Iannuzzi

classe 1991. Irpina. Si laurea in Lingue e poi in Studi Internazionali, ma segue il cuore e nella New Forest (Regno Unito) nasce il suo amore per l'hospitality. Quello per il cibo è acceso da sempre. Dopo aver curato l'accoglienza di Identità Golose Milano, oggi è narratrice di sapori per Identità Golose. Isa viaggia, assaggia. Tiene vive le sue sensazioni attraverso le parole.