Pensiamo a quanti motivi potrebbero esserci per recarsi a Milano a visitare la Fondazione Prada: la struttura architettonica in primis, che già per la sua altezza si pone come un faro che ti indirizza ad andare verso di lui, piuttosto che starne alla larga. Tutto intorno a questa torre si apre uno dei luoghi di maggior fascino, che rende speciale tutto il quartiere e anticipa ciò che troveremo al suo interno.
Arte, design, cromie, giochi di linee ed orizzonti, uno spazio multisensoriale dove siamo costantemente appagati attraverso la vista. I sensi regalano emozioni e in questo contesto si inserisce anche l’iniziativa di fine dining che possiamo dire e confermare è perfettamente riuscita. Tutto al posto giusto, anche qui design, progettazione e sostanza giocano da protagonisti. Nessun figurante e l’attore principale è una mano sicura e convinta del proprio operato: Lorenzo Lunghi.
Cercate questo nome perché la sua bio professionale vi stupirà, soprattutto se siete con qualche anno sulle spalle: il nome Fulvio Pierangelini dovrebbe comunicarvi qualcosa. Lunghi è uno chef con la C maiuscola a partire dalle sue esperienze (soprattutto a Parigi con Inaki Aizpitarte) che sono una base solida e sicura su cui si staglia la sua articolata, caleidoscopica, profonda, succulenta cucina. E, diciamolo, anche avanguardistica. Il menu spazia tra ingredienti sovrani ittici o terragni circondati da un vegetale governato in maniera perfetta. Non abbiate timore perché, come detto, la mano è di movimento sicuro e felice.
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Tavoli all’aperto
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cultore del bien vivre, lavorando nella moda ha sviluppato una grande passione per i viaggi e per la cucina. Collabora con Passione Gourmet, Opinionated About Dining e Famiglia Cristiana. Progetti più recenti, le guide Milano e Lombardia a Tavola ed Emilia-Romagna a Tavola