Un giorno di inizio maggio prendiamo l’automobile e ci fiondiamo da Milano al Nautilius Marina di Isola Sacra, ordinato circolo nautico a metà tra Ostia e Fiumicino, Roma. Spuntano qui, uno sopra l’altro, due ristoranti: al piano uno c’è Il Tino – un’insegna che i lettori di Identità Golose conoscono bene –; sotto, al piano terra, un ampio cortile fronte-fiume che apparecchia la proposta più easy del 4112, il bistrot di mare di Daniele Usai.
È su quest’ultimo che abbiamo concentrato le nostre attenzioni, incuriositi dalle voci sulla mano felice del cuoco, pure quand’è alle prese con una linea meno sofisticata. Che abbiamo fatto bene ad assecondare il consiglio lo pensiamo subito sfogliando il “Diario di bordo”, pagine scritte a penna che mettono in fila i fuori-menu del giorno. Pesci in limited edition che però spariscono in un amen perché ordinati subito da chi sa già.
Tra le specialità da non perdere, lo Sgombro affumicato con uova sode (e maionese fatta in casa da portarsela via), il Crudo di pesce del giorno che varia a seconda del mercato, il Risotto alla crema di gamberi rosa, la Tagliata di tonno alla paprika con giardiniera di verdure… Piccoli assaggi di pregio che – pensiamo – se il format traslocasse a Milano città, farebbe sold-out ogni sera. Ma Usai sta bene dove sta e ogni giorno pensa ad aspetti che trascendono il gusto: rivalutare il pesce povero, sottrarre plastica ai nostri mari, sostenere l'intera filiera. In sala sono tutti super-gentili e competenti nell’assegnazione del vino giusto e di personalità, anche laziale.
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Tavoli all'aperto
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articolo a cura degli autori Identità Golose