L’amore sconfinato per la “cucina della nonna” e la passione dei fratelli Trecastelli sono le fondamenta di Trecca, osteria calda e accogliente, in cui ci si sente a casa e si gode dal primo all’ultimo piatto. Sulle pareti, ammennicoli e foto degli anni che furono; a terra piastrelle bianche e arancioni, tavoli quadrati, sedie semplici e un bancone con tre posti per chi vuole godersi lo spettacolo dei dolci espressi di Nicolò. Materie prime scelte con cura e passione, studio e ricerca continui li hanno portati a contatto con tante piccole realtà laziali.
In cucina c’è Manuel, il più grande: ci si è buttato di petto, senza pretese e senza esperienza, ci è cresciuto e oggi tira fuori chicche golose come le Pappardelle con sugo di pecora, ragù di cortile, testarella d’abbacchio. La Carbonara, cremosissima, è cambiata più volte nel corso degli anni e l’Amatriciana, il primo preferito dai Trecca, ha ormai raggiunto un bilanciamento unico nei sapori. C’è sempre l’imbarazzo della scelta ma, se sei furbo e in compagnia, prendi e dividi tutto.
New entry fondamentale, Giulia, la compagna di Manuel: le sue patate al forno e gli spiedini di pajata arrosto generano dipendenza. Nota a parte merita il maritozzo: Nicolò studia senza sosta l’impasto perfetto e i risultati si vedono eccome. Ha molta personalità anche la carta dei vini, naturali e bio: propone etichette ricercate, anche in accompagnamento alla trippa o al cervello fritto. Sapori autentici.
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Tavoli all'aperto
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articolo a cura degli autori Identità Golose