“E quindi uscimmo a riveder le stelle”. Chissà se Stefano e Claudio Vicina, Anna Mastroianni e tutta la loro famiglia hanno esclamato il celebre verso dantesco quando, dopo 13 anni di piano interrato, Casa Vicina ha finalmente rivisto letteralmente la luce, trasferendosi dal basement di Eataly Lingotto al roof di Green Pea, il nuovo centro commerciale “green” che Oscar Farinetti ha inaugurato proprio alla porta accanto.
Certo, il contenitore è cambiato totalmente: da un caveau soffuso di estremo garbo (per alcuni fin eccessivo) a una grande sala luminosa accanto a caffetteria, piscina e terrazza affacciata sullo Stadio Filadelfia. Ma non è cambiata invece questa cucina solidissima che la famiglia Vicina si tramanda da cinque generazioni, partita da Borgofranco di Ivrea e arrivata nel regno di Farinetti.
Il Piemonte eseguito alla perfezione, con un touch: la loro straordinaria Bagna cauda da bere, servita in una coppa Martini, è uno dei migliori benvenuti in circolazione, le Polpette di mamma Bruna, i famosi Agnolotti pizzicati a mano al sugo d’arrosto, il Rognone à la coque con vellutata di senape e aglio in camicia (ah, il rognone…). I dolci qui sono obbligatori, che si parli di gianduja e zabajone, di torrone e Torta d’Ivrea. Piatti che illuminano il palato. A illuminare la sala, finalmente, ci sono le finestre.
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articolo a cura degli autori Identità Golose