Spesso trascuriamo il pensiero che dietro ogni singola preparazione c’è un apparato di gesti, una coscienziosa manualità che sfiorano la materia, la trasformano affinché meglio si esprima in gusto e consistenza. Diventa, difficile trascurarlo al banco Omakase di Iyo, il ristorante nel ristorante (all’interno di Aalto), un luogo in cui la dimensione spazio-temporale appare estremamente concentrata, custodita tra commensali e sushi master, interpreti di una duplice gestualità: quella di chi prepara e di chi riceve che segue il ritmo suggerito.
Una raccolta massima di 7 commensali, un solo menu e un rituale che, gradualmente, nella tranquillità che il cibo produce, distende gli animi che iniziano a interagire. Soprattutto interagiscono corpo e materia.
I sensi sono invitati ad accogliere testure diverse, temperature che sublimano le precedenti, in un percorso lineare tra scoperta e incanto, un viaggio che ha come punto di approdo uno squisito equilibrio. Il percorso ha inizio con una zuppa di miso, che prepara stomaco e palato; seguono piccoli antipasti che introducono profumazioni e ingredienti dal lontano Oriente, freschezze di una cangiante intensità, quindi i sashimi – già conditi; la portata calda –un merluzzo nero d’Alaska con la sua pelle croccante, soffiata, e la collezione di nigiri. Il riso viene accarezzato con vigore, prende forma; sul dorso il wasabi, acceso e mai pungente, poi filetti di ventresca, gamberi, sgombro affumicato, la triglia dalla pelle scottata, che ne sigilla la bontà. Sul finale una leggera dolcezza, mentre il sipario cala su un gioioso kanpai.
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classe 1991. Irpina. Si laurea in Lingue e poi in Studi Internazionali, ma segue il cuore e nella New Forest (Regno Unito) nasce il suo amore per l'hospitality. Quello per il cibo è acceso da sempre. Dopo aver curato l'accoglienza di Identità Golose Milano, oggi è narratrice di sapori per Identità Golose. Isa viaggia, assaggia. Tiene vive le sue sensazioni attraverso le parole.