Diciamocelo: parlare di carne oggi non è semplice. A volte è persino scomodo.
Non per Andrea e la moglie Lara che nella loro bottega con cucina (sempre più ristorante per il servizio a tutto tondo che offre, anche grazie ai giovani innesti) continuano a dare il loro deciso contributo all’affermarsi di una buona cultura della carne.
Il metodo è collaudato: nessun monologo a tavola ma poche semplici informazioni su provenienza (si predilige il prodotto locale), metodo di allevamento, tipologia di animale e taglio, usanze popolari. E naturalmente una qualità eccelsa della materia prima.
In cucina fanno eco preparazioni e cotture che rasentano la perfezione si tratti di griglia, bollito, stufato, persino frittura. C’è sempre spazio per i tagli meno nobili, le frattaglie, le componenti tutte degli animali, come si faceva in passato e come Andrea ama ricordare anche quando lo si incontra al bancone in negozio, da dove tutto è partito.
Poi c’è la cella di frollatura, affacciata alla sala, dove riposano lombate straordinarie. Una carta dei vini personale, tra etichette del territorio e piccole produzioni rintracciate in lungo e in largo. E infine la consapevolezza che l’etica sposta la conversazione, o il livello di un pasto, su ben altri piani rispetto alle mode e alle opinioni. Anche quando si tratta di carne.
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padovana, classe 1993, giornalista freelance, ama girare e raccontare l'Italia gastronomica dalla testa ai piedi. Collabora con riviste di settore tra cui Sala&Cucina Magazine di Ristorazione. In testa alla classifica delle passioni mette buona tavola e buon bere, anche se calcio e campagna spesso entrano a gamba tesa.