Abbiamo seguito passo passo la nascita, l'evoluzione e il consolidamento del Lino di Pavia, progetto meritevole di grande fortuna, per tanti motivi. Innanzitutto perché scommette su una città, quella in riva al Ticino, che era un po' avara di soddisfazioni per il gourmet contemporaneo; poi perché lo sforzo imprenditoriale dei patron, i fratelli Raffaele e Cristiano D'Arena, è stato notevolissimo e non solo finalizzato a creare un luogo del buono, ma anche del bello, la struttura è splendida, elegante, nel pieno centro cittadino: sale luminose incorniciate da ampie vetrate, un ambiente d’ispirazione déco e un’atmosfera confortevole.
E ancora, il Lino merita perché ha strutturato una proposta intelligente, da una parte il bistrot con una cucina più semplice e golosa, poi l'evoluta cockteleria, infine i tavoli gourmet veri e propri, e altre idee stanno maturando. Infine la nostra attenzione è ben spesa poiché a firmare l'offerta gastronomica è un ottimo chef - nonché amico di Identità - come Andrea Ribaldone.
Il menu è ben strutturato. Si va dalla rilettura di alcuni signature di Ribaldone (Gnocchi Milano), a deliziose proposte che valorizzano il territorio (Cipolla di Breme e Grana Padano con tartufo nero e gelato alla senape o Paté di fegatini di cappone e fegato grasso di Mortara con mirtilli, menta e cioccolato), ma si spazia anche oltre (Pesce azzurro in saor di radici), sempre con grande attenzione al gusto.
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classe 1974, giornalista professionista, si è a lungo occupato soprattutto di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa esattamente l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta sui viaggi e sulla buona tavola. Caporedattore di identitagolose.it