Stefano Chieregato sembra essere nato per maneggiare impasti ed è sempre più un punto di riferimento per la nobile “arte bianca”. Aperto a Piacenza dal 2020, Chiere continua a crescere, introducendo nuovi prodotti, birre e vini, valorizzando la cultura del caffè e rinforzando la squadra, pur mantenendo con sé parte della famiglia. Il risultato è quello di una gamma di proposte da asporto o da consumare in loco che abbracciano ogni momento della giornata.
Ci sono i croissant, i maritozzi o i lievitati per la colazione, le focacce per la merenda, le pizze per pranzo o cena e diversi pani. La stagionalità accomuna le creazioni, nel rispetto di quanto offre la natura: il pane anarchico viene creato con uno starter diverso per la lievitazione (mosto d’uva, frutta o verdura), ma si usano anche zucca, castagne o barbabietola. Gli altri pani prediligono grani antichi o farine piacentine, da filiera cortissima, con un lievito madre dedicato per ogni tipo. Le pizze hanno un impasto croccante ma scioglievole e una leggerezza sbalorditiva. Ruotano come le stagioni (Ritorno al Futuro con carpaccio di anguria, Proibita con albicocche, blu di capra e spalla cotta Proibita, Ficata con fichi e coppa piacentina), ma alcune sono intoccabili (come la Leggendaria Tonno e Cipolle o la Pomodoro e alici).
Da Chiere si intersecano i concetti di ristorazione sana e di studio continuo: cibi popolari, cioè che tutti conoscono, qui diventano strumenti di cultura, perché nutrirsi non è solo un gesto. È un arricchimento, che finalmente passa anche attraverso un pezzo di pane o una fetta di pizza.
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Tavoli all’aperto
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piacentino, classe 1988, ingegnere&ferroviere. Mosso da una curiosità gastronomica continua, ama definirsi “cultore delle cose buone”, essendo cresciuto in una famiglia dove si faceva tutto “in casa”. Crede fermamente nella buona tavola come creatrice di legami, ricordi ed emozioni vive. Instagram @lucafarina88