Un angolo di pace, lontano dal traffico, una vetrina sul lago di Garda, è Tancredi, un ristorante nato nel 2009 dal pensiero illuminato di cinque soci, Amedeo Baroni, Antonio Minervini, Alberto Sicheli, Arnaldo Damiani e Leonardo Cirillo. Qui in un ambiente essenziale e contemporaneo, dai toni chiari con una mise en place pulita, che esalta ancor di più il blu intenso del paesaggio circostante, si assaggia la cucina di mente e di cuore di Vincenzo Manicone.
Lui oggi saluta la sua esperienza da executive chef al Cannavacciuolo Café & Bistrot di Novara, pronto a proporre da Tancredi una cucina omaggio alle sue origini pugliesi filtrate dalle tecniche apprese nei 12 anni all’interno del gruppo Cannavacciuolo. Due i menu degustazione disponibili, il primo legato ai ricordi; il secondo alla cieca con piatti più ricercati, con protagoniste materie prime inusuali. Tra le creazioni più rappresentative del nuovo corso del ristorante figurano l’Aglio, olio e peperoncino, il colombaccio servito in più portate e la triglia alla Rossini.
Ad affiancare Arnaldo Damiani, in sala arriva Sara Chaar, moglie di Vincenzo, decisa a coordinare un servizio empatico, elegante e riservato
romana di Trastevere, classe ’99, sin da piccola mangia fuori, ricercando tavole sempre più fuori dagli schemi. Studia Medicina al Policlinico Umberto I con l’obiettivo futuro di riuscire a coniugare le sue più grandi passioni: la cucina e la medicina
Tavoli all’aperto
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romana di Trastevere, classe ’99, sin da piccola mangia fuori, ricercando tavole sempre più fuori dagli schemi. Studia Medicina al Policlinico Umberto I con l’obiettivo futuro di riuscire a coniugare le sue più grandi passioni: la cucina e la medicina