L’amore per il Lago Trasimeno e la passione per il proprio lavoro possono fare miracoli. Solo così si spiega l’energia che da sempre alberga nella famiglia Pellegrini: la madre Raffaella e il padre Gianfranco ai fornelli, il figlio Andrea in sala. Un legame indissolubile nel fare sempre meglio, al massimo delle proprie possibilità, creando un’armonia inimitabile, alla quale contribuisce anche il bravo Riccardo Forti in cucina, che non avrà legami di sangue, ma, alle volte, non è affatto necessario averli per sentirsi parte di questa straordinaria famiglia.
Una sala da bistrot accattivante, affacciata su quello specchio d’acqua tanto adorato e indagato in tutte le sue sfaccettature: ogni singolo pesce che entra nel ristorante rappresenta il Dna lacustre dell’Umbria.
Ogni ricetta è frutto di ricerca, rispetto, visione, nella consapevolezza di dover dare qualcosa alla storia del luogo e qualcos’altro al fatto di condurre un ristorante in un mondo globale e moderno. La Trota di Lago, semi marinata, è una celebrazione di tecnica e freschezza. Il Luccio, mantecato come il baccalà, un gioco perfetto di eleganza. Il Riso Acquerello mantecato al Brodetto di Lago, sintesi di eccellenza gustativa. Poi Sua Maestà, la Carpa Regina del Trasimeno in porchetta, che sembra, non me ne vogliano i puristi, una Spigola selvaggia per succulenza e profondità di sapore. Non mancano alternative di terra come la Terrina di Faraona o la Quaglia farcita: per nulla banali, ma pensate e allineate a quella originalità assoluta che nasce spontanea qui a Passignano, sulle rive del Lago Trasimeno.
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Tavoli all’aperto
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giornalista enogastronomico, direttore responsabile di James Magazine, ama la bellezza, gli Champagne e due colori: il nero e l'azzurro