Dell'Unforgettable, all'inizio - hanno aperto il primo aprile 2019 - avevamo letto e sentito pareri contrastanti, tendenti al negativo. Quindi, avevamo rinviato la nostra visita, in attesa di tempi migliori (che, col 2020 alle porte, non sarebbero arrivati presto. Anzi).
Ciò premesso: magari la pensiamo in modo radicalmente diverso da alcuni colleghi. O magari il locale guidato da Christian Mandura è cresciuto tanto. Fatto sta che vi abbiamo goduto un'esperienza fantastica, di altissimo livello.
Parliamo di "esperienza", a tutto tondo, perché non è solo la cucina a essere eccellente (lo è), ma proprio un mix di tante cose: l'ambiente, un'affascinante sala del Seicento coi mattoni a vista, modellata con pezzi di design; la musica gggggiovane di fondo, a volume non trascurabile; il salotto dove accomodarsi per l'immancabile cocktail all'inizio; e l'altra sala con un unico social table, ossia un bancone dove appollaiarsi per la cena, con i vari cuochi a spiegarti vis-à-vis i vari assaggi. È un po' uno show; fa tutto molto cool-metropolitano, tra Diverxo e Bros, è infatti lo è. Però funziona alla grande, ci siamo davvero divertiti.
Veniamo alla cucina. Il fil rouge è: "vegetale al centro", protagonista la verdura. Non mancano le proteine animali, solo come side dish. Anche qui: sembra qualcosa di artefatto, ma per magia tutto riesce perfettamente, ne siamo rimasti sorpresi noi per primi (Cavolfiore e liquirizia, a parte una capasanta: straordinaria purezza del gusto. Lattuga e senape, a parte il piccione, grande piatto di grande tecnica).
Mandura per noi è una vera scoperta.
+3901118923994
+390110161808
classe 1974, giornalista professionista, si è a lungo occupato soprattutto di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa esattamente l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta sui viaggi e sulla buona tavola. Caporedattore di identitagolose.it