Una crescita esponenziale, con un lievitare di idee silenzioso, competente e talentuoso: questo è, oggi, il ristorante Pipero, condotto impeccabilmente da Alessandro, patron e maitre-oste, devoto a far stare bene chi si reca lì. Con lui ci sono Achille Sardiello, restaurant manager, portatore di serena eleganza, e chef Ciro Scamardella, che crea piatti dal multiculturalismo stratificato, come chi ha girato il mondo, senza però aver mai scordato la strada di casa (cioè Bacoli, Campania).
Il talento di questa brigata riesce a generare piatti divertenti e coinvolgenti: da non perdere l’Impepata di cozze o il roboante Raviolo di ciauscolo in brodo. Scamardella ha pure un tocco per ogni lato del mondo: l’Oriente nel Chawanmushi Napoli-Tokyo e nel Pesce fritto glassato, la cultura ispanica nel Ceviche di melone e nel Tagliolino con guacamole di friarielli, il Mediterraneo nell’omonimo Piccione e nel Radicchio con mirtilli e animelle. I dolci richiamano con ironia Napoli (081) o la “buonanotte”, con la finta camomilla Filtrofiore Piperelli. Pipero è uno status: stare esponenzialmente bene, elevando al quadrato tutto ciò che concorre a far godere l’ospite, ma (forse) non le calorie.
piacentino, classe 1988, ingegnere&ferroviere. Mosso da una curiosità gastronomica continua, ama definirsi “cultore delle cose buone”, essendo cresciuto in una famiglia dove si faceva tutto “in casa”. Crede fermamente nella buona tavola come creatrice di legami, ricordi ed emozioni vive. Instagram @lucafarina88
+390686679819
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piacentino, classe 1988, ingegnere&ferroviere. Mosso da una curiosità gastronomica continua, ama definirsi “cultore delle cose buone”, essendo cresciuto in una famiglia dove si faceva tutto “in casa”. Crede fermamente nella buona tavola come creatrice di legami, ricordi ed emozioni vive. Instagram @lucafarina88