Latta, headline "fermenti e miscele" è un’insegna polivalente. Cocktail bar, enoteca naturale, brunch, aperitivo e cena. In questo progetto, nato nel gennaio del 2020, Marco Moroni si diletta in preparazioni divertenti e dal gusto pungente. Una cucina diversa dalle sue esperienze passate, più dinamica e meno impostata, ma l’esito è sorprendente. Le pietanze sono in sintonia con le miscele del locale, dove vale la pena citare le bevande che vengono fermentate e prodotte nel laboratorio di Latta. Un modo di bere diverso e quasi totalmente analcolico. L’idea è all’avanguardia.
In un’atmosfera dallo stile post-industriale, lo chef sperimenta e osa, come con la Tartare di rafano, spinacino, feta e paprika, una preparazione totalmente vegetariana e che dimostra che troppo spesso le verdure sono ancorate, a torto, a un ruolo di mero contorno. Il Pane con burro aromatizzato alle erbe, alici e limone candito è l’interpretazione di Marco di un connubio ormai scontato. Talmente buono da essere presente in carta fin dall’apertura. Tra i primi e secondi, le portate sono influenzate da una contaminazioni orientali, come i Gyoza ripieni di seppia accompagnati da guanciale croccante e cipollotto. Una testimonianza dell’amore dello chef per la cultura gastronomica orientale.
In sala, il direttore Luca Di Marzio gestisce un ottimo servizio, mentre l'occhio di chi ha la fortuna di pasteggiare al bancone verrà rapito dalle preparazioni del bartender Daniele Armaro, abile e preparato.
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Tavoli all’aperto
giornalista pubblicista, classe 1992, una laurea in Scienze Politiche, sin da piccolo ammirava la nonna tra i fornelli. Da lì è nata la scintilla e la passione per il panorama enogastronomico