All’hotel Eurossola si ascoltano le storie dei Bartolucci, gente che da un paio di generazioni coccola i turisti, soprattutto svizzeri, che escono dalla stazione proprio di fronte. È misteriosamente classificato con le 3 stelle ma vale più di tanti altri di categoria superiore. I francesi, invece, sanno bene che Giorgio Bartolucci, prima di tornare nell’hotel di famiglia un decennio fa, ha fatto tanta gavetta nelle cucine dei grandi alberghi, anche al fianco di Elio Sironi, Philippe Guerin e Marco Sacco.
All’Atelier, il ristorante con stella e fessura orizzontale sulla cucina a vista, il nostro sguardo è prima di tutto rapito per una felice singolarità: la sala è tutta al femminile. A mescere pensa la moglie Katia, palermitana non pentita («Sono qui da 20 anni, è l’amore…»), e ad accogliere c’è la sorella Elisabetta. Che si vogliano tutti bene è evidente dalla frequenza dei sorrisi.
Il degustazione tesse una creatività “amabile”. Il percorso può iniziare con il Persico imbottito alle ortiche, Mascarpa e primizie del campo, per continuare con lo Gnocco Anzaschino arrostito con porcini, foie gras e tartufo estivo e il Cervo nell'orto cipolla rossa, ciliegie e patate dolci, fino alla Girella di Zola, sedano, noci e Champagne. Ogni stagione, naturalmente, avrà le sue delizie. Gran finale con “D” come Domodossola, dolce a base di segale, liquirizia, cioccolato bianco e mela verde.
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articolo a cura degli autori Identità Golose