Discendente da una famiglia di albergatori, giunta con lui alla terza generazione, Andrea Irsara ha preso le redini dell'hotel Gran Ander nel 2006, dopo aver maturato preziose esperienze in blasonatissimi ristoranti italiani ed esteri. Ai fornelli ha sempre tenuto conto degli insegnamenti di papà Germano, anch'esso cuoco dal brillante curriculum internazionale. Nel loro Dna si riscontra un fortissimo amore per il proprio territorio, da cui si genera una cucina fatta di cose care e di solidi legami con i produttori locali coltivati nella quotidianità.
Dieci anni fa, quando ha dato vita nella parte più antica dell'albergo a questa insegna gourmet – stua dla là in ladino significa "stube della nonna" – Andrea ha potuto esprimere la sua verve creativa in una proposta di ricerca, dall'anima profondamente altoatesina, capace di rimescolare il passato con la contemporaneità. Per saggiare la tecnica e la fantasia dello chef si può puntare sull'Uovo poché con crema di buon enrico, spuma di cipolla fermentata e tartufo bianco o sulla morbidezza del "Cervo del nonno", una succulenta sella di cervo (la selvaggina è solo locale) con salsa al ginepro, crema di sedano rapa, crauti blu e marmellata di mirtilli rossi fatta in casa.
In questo coccolosa realtà (solo 3 tavoli per un massimo di 14 coperti) con vista sulle maestose pareti del Sass dla Crusc si beve molto bene, pescando da una carta dei vini che seleziona il meglio dalle cantine sudtirolesi. Servizio premuroso e solerte a cura di Evelyn Complojer, moglie di Andrea.
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Ristorante con camere
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bellunese, classe 1972, è giornalista freelance e da oltre 20 anni scrive di gusto collaborando con diverse testate enogastronomiche venete e nazionali. Dirige il web magazine dolomitireview.com