Colpisce per la piacevolezza degli incantevoli spazi esterni che in inverno cedono il passo alla sala dominata dalla stufa, i tavoli in legno, quell'atmosfera un po' retrò di tovagliette ricamate e dettagli fioriti. Ma poi ad attirare l'attenzione è la cucina, che rilancia quell'idea di focolare domestico aprendo nuove prospettive.
Il punto di partenza è la tradizione romagnola, che vira in piatti costruiti con attenzione sui prodotti, molti del territorio e Presìdi Slow Food. Quelli che Giorgio Clementi ama portare in tavola, in duetto vivace con la cantina – davvero interessante - costruita da Valentina Grandotti con uguale passione.
Prodotti lavorati con mano felice rinfrescando la cucina locale con slanci originali. La mora romagnola, per esempio: la trovi con la cipolla in agrodolce sui cappelletti di ricotta ma, se è in salsiccia, finisce su risoni, crema di finocchi e verza con un'idea di cannella a ravvivare il tutto, per non parlare dei salumi, che con i formaggi (di Renato Brancaleoni, precedente proprietario dell'Osteria) danno il via al pasto con la giardiniera home made. La guancia brasata al Sangiovese va con zucca e amaretti, o con cavolfiore e noce moscata, secondo i casi.
I classici della zona ci sono tutti, a partire dalla pasta fresca con cui Clementi si diverte e diverte seguendo l'andare delle stagioni, come in primavera, con i cappelletti con piselli di Roncofreddo, ricotta affumicata e fiori di acacia, o nei giorni freddi con i tagliolini di castagne con ragù di erbe e parmigiano.
Ma lasciate uno spazio per i dolci, nevale la pena.
+390541949649
Ristorante con camere
Tavoli all’aperto
articolo a cura degli autori Identità Golose