La maggior parte dei milanesi amano andare a mangiare fuori porta, in campagna, nel verde, cercare i cosiddetti sapori di una volta, i luoghi dove il tempo sembra non passare mai e non hai mai sorprese, novità che stonino con i ricordi o con l'immagine che uno si fa di un'insegna informandosi. Però c'è anche un fetta di persone come tarantolate dalle mode, purtroppo anche chef, che evitano i luoghi della tradizione perché pensano siano vecchi e superati. Ve ne sono che si trascinano e vanno ignorati, ma altri strappano consensi perché sanno in che mondo vivono.
La Trattoria del Cacciatori a San Bovio, alle spalle dell'aeroporto di Linate e dell'Idroscalo, è della famiglia Temporali da quasi un secolo, che festeggeranno nel 2032. Ricavato nello spazio di un minuscolo castello, quello di Longhignana, è una meta perfetta per uscire da Milano senza fare chissà quanta strada. Certo che per Anna e tutti i Temporali, gran bel cognome, pieno di vigore, non è stato un anno facile. Non lo è stato per nessuno, tra apertura e chiusure decise dai valori del contagio.
Lì hanno risposto con piatti legati alla stagione e un gran bel lavoro su pane e focacce, i formaggi e i salumi, anche un cotechino da cucinare a casa oltre che sul posto, in genere come antipasto accompagnato dalla salsa verde. Poi pollo alla diavola, lasagne alle verdure di primavera, baccalà mantecato servito con pomodorini confit che non sono ortodossi ma buoni sì e il palato vince sulla storia.
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Tavoli all'aperto
Delivery / Take away disponibile
nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose.
Twitter @oloapmarchi