È stata una delle novità più intelligenti del 2020 disastrato dalla pandemia. Una prova di flessibilità e acume: col fine dining piegato sulle ginocchia, uno dei suoi esponenti più autorevoli sceglie di cambiare modello, notevole capacità di adattamento. E tra le stesse pareti che ospitavano il suo ristorante stellato apre un format più easy e inclusivo, ottenendo il successo.
Yoji Tokuyoshi ha battezzato la sua Bentoteca il 22 maggio, là dove si trovava il Tokuyoshi; in realtà era un'idea che gli frullava nella mente da tempo, «volevo proporre il cibo di casa mia», dunque cucina nipponica "classica", poco o niente rivista, «ma con ingredienti di qui. Spesso proprio nostri: abbiamo fatto il miso, la salsa di soia...», un ribaltamento rispetto al passato, quando lo chef offriva piatti italiani rivisti con gli occhi di un giapponese.
Sarebbe dovuto scaturirne un secondo locale, il Covid ha dettato la necessità di modificare piani ma non ispirazione. Così, in attesa che il "vecchio" Tokuyoshi risorga, quando i tempi lo permetteranno e magari accadrà altrove e con meno coperti, ci si gode Bentoteca e la sue prelibatezze: ovviamente sono disponibili i bento, box con dentro il cibo da mangiare dove si vuole, perché il locale è funzionale ad asporto e delivery. A noi è piaciuto l'Anguilla Kabayaki Bento, molto raffinato; e il golosissimo Sgombro Sabakatsu Bento (sgombro fritto su base di riso di Niigata, alghe nori, uova, fave, piselli, zenzero, spinaci, shiso, sesamo bianco, carote e salsa ponzu). Poi ci sono Onigiri con salsiccia di Bra, Midollo shiokara, Temaki tartare...
+393408357453
Delivery / Take away disponibile
classe 1974, giornalista professionista, si è a lungo occupato soprattutto di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa esattamente l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta sui viaggi e sulla buona tavola. Caporedattore di identitagolose.it