Lorenzo Romano è un tipo fuori dagli schemi e il nome del locale Insolita Trattoria ci prepara alle sorprese che arriveranno. La chiave di lettura è la ricerca del gastronomico stupore e la sfida alle percezioni visive. Siamo fuori dal centro di Firenze: Il locale è intimo e appartato, muro a vista: due salette dagli arredi minimal con tovaglie bianche accolgono gli ospiti.
Lorenzo ha studiato giurisprudenza, ma fortunatamente, abbandona codici e pandette in favore dell'attività di famiglia. Ma, non poteva bastargli il semplice continuare e sono parole sue: «Ho preso la tradizione e l’esperienza da mio nonno, ci ho aggiunto la passione di mio padre, un pizzico della mia follia, e ho creato l'Insolita Trattoria». La cena è all'insegna di un divertissement gourmet: un gioco di indovinelli, di false tracce: proviamo a spiegarlo con uno dei piatti simbolo, forse il manifesto del locale: il Ceci n’est pas un tomate, un finto pomodoro che strizza l’occhio all'Andrè Breton e cita René Magritte. Un pomodoro che pomodoro non è, ripieno di burrata con gel di pomodoro, pane e olive. Lo chef porta avanti una cucina surrealista, libera da regole e limiti, ma di gusto.
autore e conduttore televisivo e radiofonico, uno di quelli colpevoli di aver riportato il cibo in tv nell'era corrente. Ama molto la cultura, la storia e il costume, non solo in ambito gastronomico. La fotografia è una delle sue passioni attuali
+390559363076
Tavoli all’aperto
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autore e conduttore televisivo e radiofonico, uno di quelli colpevoli di aver riportato il cibo in tv nell'era corrente. Ama molto la cultura, la storia e il costume, non solo in ambito gastronomico. La fotografia è una delle sue passioni attuali