Copenhagen sta diventando una meta anche per gustare differenti interpretazioni della cucina italiana, accanto ad altre più classiche e stereotipate, poco attraenti per noi italiani quando ci rechiamo all'estero. Non ho avuto modo ancora di capire se sta crescendo tutto questo in scia alla rivoluzione di Redzepi e del Noma. Fatto sta che l'impressione è quella di cuochi agli inizi che vanno fino nella capitale danese per studiare il nuovo di marca scandinava, vi si trovano bene e al momento di decidere se tornare nello Stivale o fermarsi lassù, e aprire qualcosa di loro, optano per la seconda opzione.
In certi casi il risultato tende all'ibrido perché l'offerta tricolore viene condizionata dalle esperienze sul posto. Però questa Terra Urban Trattoria, chef Valerio Serino, giovane ex dipendente Alitalia, patron assieme con la moglie Lucia De Luca, ha un contrappeso nello stand di paste ripiene, Il Mattarello, all'interno del mercato coperto di Torvehallerne. Lì è Italia al 100 per certo.
Terra, un locale sostenibile, tutta natura, stagionalità e prodotti biodinamici, zero scarti e spazzatura, è stato premiato dal Gambero Rosso come la migliore insegna emergente italiana nel mondo. E' una responsabilità per Valerio e Lucia, anche nei rapporti con i connazionali. Io sono rimasto impressionato da Polenta e funghi perché con radici trentine su questo non si scherza. Ovvio, è tutt'altra cosa, ma i profumi sono quelli di un tempo in Valsugana. L'Aringa e peperone è troppo ispirata al lavoro di un altro chef, ma è ottima così come il Maccarello, caffè e olio verde.
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nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose.
Twitter @oloapmarchi