Ha raggiunto un equilibrio mirabile la Locanda del Cardinale, grazie a un sottile gioco di incastri che oggi lo rende un luogo in cui tutto appare concretamente al suo posto. Il fascino della location è noto, il fatto di pulsare placido nel cuore della città serafica è un valore aggiunto. La cucina di Alessandro Lestini è l’aspetto più evidente di questo processo che ha portato la creatura di Roberto Damaschi, il patron, ad una maturità e ad una consapevolezza invidiabili. Partiamo proprio da Alessandro, chef di talento, che vive tra classicismo e sprazzi di modernità con sicurezza e pienezza di idee: degustando i suoi piatti sembra di assistere ad una intima sessione di psicoanalisi in cui è proprio lui a processare ed analizzare il suo pensiero culinario alla ricerca di una soluzione perfetta, che puntualmente arriva in tavola.
Ombrina marinata, yogurt allo zenzero, vermouth e melograno; Tagliatelle di calamari, carbonara, guanciale al bbq; gli oramai esemplari Uovo confit, spuma di patate, tartufo e Spaghetto, lenticchie, aglio nero con salsa chimichurri: consistenze, contrasti di temperature, texture, dolcezze e sapidità, umami e acidità, che svelano il percorso netto di uno chef completo, tranquillo, che comunica a bassa voce, privo di esagerazioni o esitazioni. Merito da condividere con chi lo affianca in cucina (due giovanissime ragazze, piene di entusiasmo) e soprattutto in sala, con i bravissimi Nicola Santificetur e Marco Venarucci, il sommelier.
Ad Assisi c’è un mosaico poetico e delizioso, in cui non manca nessun tassello.
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giornalista enogastronomico, direttore responsabile di James Magazine, ama la bellezza, gli Champagne e due colori: il nero e l'azzurro