Sono ormai più di cinque anni che a Milano, dietro piazza Missori, ha aperto questo locale, prima gastronomia giapponese in Italia: l'hanno inaugurato insieme Aya Yamamoto e la madre Shih Chy Yamamoto, inizialmente con l'idea di concentrarsi sulla formula da asporto, per poi sfruttare appieno gli spazi a disposizione (che sono comunque ridotti: prenotare è imperativo) con un progetto di ristorazione che mette al centro la cucina nipponica che si potrebbe trovare in una locanda di campagna.
Dimenticate quel che pensate di sapere di quella cultura gastronomica, lasciatevi alle spalle ogni declinazione del sushi, e affidatevi a un menu perfetto, con le sue spiegazioni chiare e dirette, per guidarvi alla scoperta di ricette poco note. A pranzo la formula è davvero invitante: si può scegliere da una carta ricca e divertente, affidandosi al teishoku, ovvero una proposta costituita da un piatto principale, da ordinare à la carte, accompagnato da contorni del giorno, riso bianco e zuppa. Lo leggerete anche sul menu, ma non perdetevi l'Insalata di patate della Gastronomia: è un extra, ma è extra anche la sua golosità. E chiedete i gusti degli Onigiri del giorno: sono speciali.
La sera il menu cambia molti dei piatti a disposizione, ma non lo spirito casalingo e la possibilità di scegliere tra portate di carne, pesce e vegetali. Si può anche scegliere un menu degustazione, chiamato Ci pensa Nonna Yamamoto. Omaggio alla nonna di Aya, colei che le ha instillato il piacere della cucina, per farsi trasportare a Tennoh-cho, quartiere tranquillo della periferia di Yokohama.
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giornalista milanese nato nel 1976, a 8 anni gli hanno regalato un disco di Springsteen e non si è più ripreso. Musica e gastronomia sono le sue passioni. Autore e conduttore di Radio Popolare dal 1997, dal 2014 nella redazione di Identità Golose.
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