Tra i pizzaioli assurti a "mito", per i colleghi più giovani ma anche per il pubblico, c'è senz'altro Francesco Martucci; un po' per il personaggio, con i suoi modi schietti e gli occhiali neri diventati ormai un suo tratto distintivo, ma soprattutto per le ottime pizze che stende di persona una per una ogni giorno a pranzo e a cena nell'ampia e moderna pizzeria aperta un paio d'anni fa lasciandosi alle spalle il precedente locale più anonimo (mentre al fratello Sasà è affidata la seconda insegna de I Masanielli a Caserta).
Lo dimostrano l'immancabile fila che si forma già ben prima dell'apertura (nel week end non si può prenotare) e il ritmo impressionante con cui escono le pizze e ruotano i tavoli, mentre lui e la brigata sono al lavoro - instancabili e concentrati - dietro alla vetrata su cui affaccia il grande "chef's table" sociale. L'impasto - anche in versione senza glutine, con forno a parte - è leggero, scioglievole e appena croccante sul bordo, lontano sia dalla napoletana classica sia dal "canotto".
Ma a stupire è soprattutto l'incredibile equilibrio con cui Martucci riesce a mettere sulle sue pizze prodotti pregiati da tutta Italia in maniera non banale e sempre riuscitissima, perfino quando sceglie di giocare sulle pizze mono-ingrediente. Così, oltre alle pizze classiche, in menu ci sono proposte come la Profondo Rosso (fiordilatte, fonduta di Gorgonzola e cavolo cappuccio rosso fermentato) o Le Quattro consistenze della cipolla, con diverse varietà e preparazioni. Anche la cantina è ben fornita mentre a chiudere ci sono gli eleganti dessert di Lilia Colonna.
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giornalista, napoletana di nascita e romana d'adozione, cerca di unire le sue tre passioni: mangiare, viaggiare e scrivere