E' per antonomasia il ristorante di pesce nel cuore di Udine, una tradizione che trae origine dal fatto che per molti decenni il mercato del pesce (ora trasformato in galleria d'arte mantenendo l'antica struttura) era attiguo all'edificio che ospita il locale. Pertanto Massimiliano Sabinot mantiene la tradizione marinara, alternandola però con i piatti della tradizione friulana scrivendo sul menu le particolarità di un territorio molto articolato e complesso.
Dopo un recente restauro il ristorante si presenta con un'immagine molto modaiola ma conservando una eleganza molto accativante, con alcuni dettagli storici riportati alla luce dai lavori eseguiti. Un'alternanza tra contemporaneità e tradizione anche quella che arriva sulla tavola, si può cominciare con Granchio e pompelmo, ovvero polpa di granchio reale, gel di pompelmo e menta, croccante all'alga Nori. Per chi vuole restare sulla terra c'è l'anatra e il musetto, ovvero una scaloppa di fegato grasso d'anatra con il musetto (un insaccato simile al cotecchino ma realizzato con altri tagli di carne).
Il servizio molto preciso è guidato da Gianluca Sabinot (fratello dello chef), il quale cura la carta dei vini, che è in costante evoluzione, e oltre a grandi etichette dà risalto anche ad aziende forse meno note ma molto intriganti. La carta dei dolci è molto golosa e da non perdere "un babà per Nonino" un insolito dolce della tradizione napoletana nella versione con grappa Chardonnay barrique di Nonino, crema alla vaniglia e lamponi.
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Tavoli all’aperto
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per lungo tempo redattore del Messaggero Veneto, divide la sua passione tra gastronomia e aviazione, soprattutto le Frecce tricolori