In questa parte dalla provincia di Foggia che abbraccia il lago di Lesina, fino a 10 anni fa non esisteva ancora il concetto di pizzeria, intesa come tale. C’erano quelle d’asporto e se proprio si voleva un tavolo, si andava nei ristoranti che proponevano non più di cinque, sei pizze al massimo. Il primo a concepirne l’idea di luogo formale è Vincenzo D’Apote, con la sua Cruna del Lago. Una vera e propria pizzeria, su più livelli, i tavoli apparecchiati con il tovagliato di cotone, luce calda e, finalmente, una carta con un’ampia selezione di pizze.
Vincenzo ha fatto da apripista a una nuova generazione di pizzaioli garganici, meglio, li ha formati, forse anche forgiati con le sue idee, lo studio, la costanza, il desiderio continuo di migliorarsi, di stare al passo. È ambizioso e non ne fa mistero, ma la sua è un’ambizione sana, spinta dalla volontà di crescere.
La carta si è snellita, niente pizze informali come la quattro stagioni, sempre ordinabile, per far spazio al suo concetto di pizza contemporanea, intesa come alimento importante il cui valore aggiunto, a prescindere dall’estetica e dal sapore, è la digeribilità. Per gli impasti diretti e indiretti, che maturano da 48 a 72 ore con temperatura controllata, usa solo farine tipo 0, 1 e l’intramontabile grano arso. Le sue tonde dal bordo pronunciato, in stile napoletano, ma croccante al morso, hanno topping che raccontano il territorio grazie a ingredienti pregiati come il pomodoro dell’agro di Lesina, l’anguilla, la salicornia, le fave di Carpino o il prosciutto crudo di Faeto.
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Tavoli all’aperto
articolo a cura degli autori Identità Golose