Difficile eguagliare l’eleganza in bianco e nero del ristorante Armani, all’ultimo piano del quartier generale dello stilista-icona della moda italiana. Basta prendere l’ascensore da via Manzoni 31 – sì, proprio l’entrata dell’hotel, non temete – per essere proiettati in un ristorante moderno e sofisticato, che di giorno mostra lo splendido skyline milanese e di sera ti avvolge in un’atmosfera riservata, intima e romantica.
La cucina di Francesco Mascheroni è in costante crescita con una visione stimolante che, sulla base della tradizione e degli ingredienti italiani, costruisce un percorso che guarda anche all’Asia più raffinata. Il nuovo menu gioca molto sulle finiture al tavolo con salse, consommé, formaggi grattugiati al momento, riduzioni e brodi che completano il piatto e rendono più coinvolgente l’esperienza dell’ospite in sala.
Tre i menu degustazione: Tradizione in evoluzione, Presente e La mia cucina vegetale. Ormai un signature l’Aspic che rilegge il vitello tonnato in chiave contemporanea, così come il Gambero rosso di Mazara, carota e frutto della passione. Inteso e gustoso l’Agnello nascosto nel verde di una vellutata di lattuga ai carboni. Da non perdere l’assaggio dello Spaghettone con salsa ai datterini gialli e Parmigiano reggiano 90 mesi, essenza di bontà e semplicità, gustoso e con un finale piacevolmente acidulo. Meraviglia vegetale con l’Asparago bianco con lattuga e yuzu e la Melanzana con crema di basilico e di mandorla. Servizio cordiale e professionale, che permette di sentirsi a proprio agio anche in un ambiente così bello.
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giornalista professionista e professore di Antropologia del Cibo all’Università Iulm di Milano. Ha collabora con Fine Dining Lovers e altre testate del settore food. È stata nominata Chevalier de Champagne ed è stata per tre anni Responsabile della parte giornalistica food di Expo Milano 2015