Quando il cibo è allegria, ma anche originalità, innovazione, tecnica, pur restando bene piantati dentro gusti che fanno parte della nostra tradizione e del nostro Dna. Insomma, riconoscibili. E non solo il cibo, anche l’atmosfera, l’ambiente, il servizio. Tutto qui, congiura, perché appena usciti ti venga già voglia di immaginare quando tornare.
I gemelli Billi, tortonesi di nascita ma legatissimi al Veneto (a Venezia hanno lavorato molto, a Padova hanno gestito per cinque anni un loro bistrot), hanno fatto centro due volte: con la loro osteria ma anche con il progetto di riqualificazione di una zona che, quando hanno aperto, quasi cinque anni fa, non era proprio il massimo della vita, e adesso, e molto grazie a loro, ha decisamente un altro aspetto. Difficile indicare una strada a chi volesse inoltrarsi alla ricerca dell’idea di cucina di Alessandro, perché qui molte cose cambiano spesso, anche la stessa impostazione dell’offerta e si passa dai periodi dei piccoli menu fissi a tema, ad altri in cui si lavora quasi esclusivamente sulla carta, fermi restando i due degustazione da cinque e otto portate. Fra i piatti impossibili da togliere ci sono due risotti: il Risotto rosto (originale, spettacolare, buonissimo) e quello ai peperoni di Carmagnola, cocco e 'Nduja.
Siamo in bilico fra osteria vecchio stampo e cucina colta, fra sapori antichi e contaminazione. Trasmettere un’emozione era quello che volevano fare, e ci sono riusciti, fra ironia (l'intero menu servito su un vassoio) e qualità. Infafti lo chiamano Fun Dining.
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Tavoli all’aperto
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veneziano, giornalista, una vita professionale dedicata allo sport da inviato (e adesso da appassionato e tifoso della squadra della sua città), cura dal 2008 "Gusto", la pagina di enogastronomia del Gazzettino di Venezia, e coordina "Cibi, Vini & Piaceri", l'inserto mensile dello storico quotidiano veneto che racconta il territorio attraverso prodotti, ristorazione, chef, enologia.
