Roberto Di Pinto è orgogliosamente napoletano e porta con sé le proprie radici anche dentro al Sine, il suo ristorante a Milano. Sine in latino vuol dire “senza” e, in questo locale, tale preposizione è usata nel più nobile dei modi: introducendo una filosofia di servizio e cucina che si spogliano da inutili ingessature o sovrastrutture di gusto ingombranti. La cucina di Di Pinto vuole arrivare dritta come un dardo al centro del bersaglio, viaggiando tra ricordi, esperienza in Francia e maturità di oggi.
“Sine confini” è il menu più rappresentativo, dove coesistono tutte le anime di questo cuoco: si viaggia tanto, partendo appunto da Napoli con le entrée, con tappe in Perù (Ostrica al Pisco Sour), Giappone (Capitone Kabayaki) e Francia, con il petto e le cosce del pollo di Bresse declinate in un Rollè con salsiccia e friarielli, mentre le creste arricchiscono una Genovese che farcisce un babà tostato. E la pasta? Viene servita alla fine, come una coccola, per ricordare il potere evocativo che ha uno Spaghetto al pomodoro. Roberto Di Pinto lo chiama “Ritorno a casa” e ha ragione: Napoli, Milano e il mondo sembrano tutte più vicine, perché la pasta unisce, sine confini.
piacentino, classe 1988, ingegnere&ferroviere. Mosso da una curiosità gastronomica continua, ama definirsi “cultore delle cose buone”, essendo cresciuto in una famiglia dove si faceva tutto “in casa”. Crede fermamente nella buona tavola come creatrice di legami, ricordi ed emozioni vive. Instagram @lucafarina88
piacentino, classe 1988, ingegnere&ferroviere. Mosso da una curiosità gastronomica continua, ama definirsi “cultore delle cose buone”, essendo cresciuto in una famiglia dove si faceva tutto “in casa”. Crede fermamente nella buona tavola come creatrice di legami, ricordi ed emozioni vive. Instagram @lucafarina88