Da Mater si entra per essere abbracciati e coccolati, come da una madre affettuosa che non vede l’ora di farti mangiare bene e rilassare. Lo chef Alex Leone, classe 1989 e tanta gavetta prima dell’apertura, mette in scena la sua idea di vero bistrot: grande ricerca della materia prima, piatti che cambiano a seconda della proposta del mercato e della stagionalità, fuori carta creativi, qualche signature dish che dà sicurezza, ambiente curato con pochi tavoli e atmosfera friendly.
Qui non ci sono regole e si capisce fin dal primo assaggio: si comincia mangiando con le mani una serie di tapas gourmet. C’è il Carciofo alla Giudia che, a differenza del tradizionale, viene prima sbollentato e poi fritto, per risultare croccante ma più leggero, c’è la Polpetta di mare con polpo e patate impreziosita con crema di ‘nduja, c’è il Tacos di mais con pulled pork, crescione e salsa tzatziki.
Dopo questo primo contatto diretto con il cibo, arrivano i piatti più strutturati, come il Risotto con gorgonzola dolce, barbabietola fermentata, wasabi e fiori di cannella o lo Spaghettone con burro acido, polvere di peperone crusco e colatura di alici di Cetara sferificata. Nota di merito per la corta, ma curatissima, carta dei vini: una trentina di etichette in continua evoluzione con grande attenzione ai vini naturali e alle chicche di piccoli produttori. In tempi non pendemici, il servizio della cucina inizia alle 18.30 per continuare fino a tarda sera.
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giornalista professionista e professore di Antropologia del Cibo all’Università Iulm di Milano. Collabora con Fine Dining Lovers e altre testate del settore food. È stata nominata Chevalier de Champagne ed è stata per tre anni Responsabile della parte giornalistica food di Expo Milano 2015