Se un maestro si vede dagli allievi, quanto bene sta facendo il magistero di Niko Romito in Abruzzo! Terra in cui scii guardando da lontano il mare, una delle più remote d'Italia, ma che grazie al tristellato sta ora vivendo una stagione elettrica. Così Materia Prima è diventato il secondo "macaronato" di Castel di Sangro, senza naturalmente porsi in competizione con il locale di Niko (sarebbe sciocco) ma accettandone il ruolo di ideale dépendance ideologica. Un luogo semplice e, come suggerisce il nome, materico, un progetto che convince soltanto a immaginarlo, fatto di pochi pensieri forti. Una terra. Una generazione. Una tradizione senza cellophane attorno. Radici che producono fusti alti e forti.
Il progetto gira attorno alla figura di Gianmarco Dell'Armi, giovane chef ostinato e illuminato: alla sua mano (e a quella del braccio destro José Antonio Mare) si devono piatti semplici, contrastati, in cui ingredienti, sapori, consistenze sono sempre agilmente distinguibili. Note diverse di un concerto godibilissimo. Abbiamo molto amato il Polpo spicy, glassato con peperoni e paprika affumicata, gli Gnocchi cozze pecorino e cavolo nero, il Tortello di coda alla vaccinara, il Maialino con borccoletti e sedano rapa, la Guancia di manzo alla genovese. Forse tra i dolci c'è qualche margine di miglioramento (ma per chi, e dove, non c'è?). Vale comunque la Cheesecake di patata americana con arancia e cannella.
Approviamo la carta dei vini che mette sul proscenio le etichette regionali, sempre sottovalutate, come questa terra vigorosa e - quando vuole - colta e perfino elegante.
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Tavoli all'aperto
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romano di stanza a Milano, sommelier e giornalista del quotidiano Il Giornale, racconta da anni i sapori delle città in cui vive