Il ristorante è un gioiellino che conduce gli ospiti sino agli inizi del secolo scorso, tra architetture che richiamano l'Art Nouveau, vetrate finemente cesellate e l'eleganza dettata dalla stilista Anna Fendi, ma se si riesce a dimenticare il contesto davvero unico di questa villa appoggiata sulle rive del Tevere, fuoriesce la classe e la personalità di una cucina in grado di dare non poche soddisfazioni.
Il giovane Domenico Stile, origini campane e un vissuto professionale intenso speso in alcuni dei migliori ristoranti della penisola (tra gli altri Cannavcciuolo e Bottura), ha trovato la giusta dimensione in una sala bomboniera fuori dal tempo, ma dove si diverte a punteggiare i piatti con diverse suggestioni aromatiche. Tra le pieghe del menù si evidenzia con forza il Mediterraneo, con i sapori di casa negli Spaghetti, cozze e peperone crusco, o nel Manzo alla Partenopea con radice di prezzemolo e pinoli, ma poi si va anche oltre, tra spezie che superano i confini italici nel Baccalà, verza, noci e cannella, o nel Polpo arrosto con cavolo viola, pere e Ras el Hanout, quest'ultimo in direzione Magrheb.
Per chi ha meno voglia di viaggiare poi c'è anche la scelta di qualche classsico sempre in carta, come nel caso dell'Agnello alla Villeroy, ma all'Enoteca c'è sempre modo di osservare la costanza, l'attenzione per i dettagli, il servizio e la crescita dl cuoco.
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Ristorante con camere
giornalista per riviste di turismo ed enogastronomia italiana, ama le diverse realtà della cucina internazionale e viaggiare