L’albergo (il Grand Hotel Parker, un monumento cittadino rimesso in sesto dalla proprietà di Villa Matilde), lo scenario (un commovente affaccio con vista Vesuvio, Capri e Posillipo), il cuoco Domenico Candela (un ragazzo che si è fatto il mazzo alla corte di Antonio Guida, Enrico Bartolini, Damiano Nigro, Yannick Allenò, Anne-Sophie Pic e Alain Solivérès al glorioso Taillevent di Parigi).
La stella Michelin del ristorante George, arrivata nel novembre 2019, era ampiamente annunciata per questi 3 motivi. Da qui, lo chef ha acquistato ancora più sicurezza per fare sempre meglio quello che sa già fare benissimo, anche in un anno complicato come il 2020: l’hotel è rimasto chiuso da marzo a metà agosto ma poi non ha mai più richiuso, aiutato dalla formula della staycation: se prenoti la cena, hai la camera gratis. Piatti di gusto deciso, estetica sgargiante e geometria rigorosa, figli di cotture à la minute e non di “scorciatoie” in bassa temperatura.
Il menu di inizio primavera 2021 prevede tre degustazione: “Il Viaggio Goloso”, “Tartufo nero” e l’inedito “Orto e pesca”. Dal primo spicca il risotto Raggio di sole, dedicato alla Sicilia: la fermentazione di fico giallo tardivo regala una sfumatura di zafferano adattissima alla tavolozza, completata da gamberi rossi di Mazzara, bisque di gamberi, dragoncello e salsa di caprino fatto a salsa. Un arcobaleno di sapori dolci, acidi e amari.
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Tavoli all'aperto
laurea in Filosofia, coordina i contenuti della Guida ai Ristoranti di Identità Golose dalla prima edizione (2007), collabora con varie testate e tiene lezioni di gastronomia presso scuole e università. Nel 2020 ha scritto con Cesare Battisti "Cucina Milanese Contemporanea" (Guido Tommasi editore)
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