L’albergo (il Grand Hotel Parker, un monumento cittadino rimesso in sesto dalla proprietà di Villa Matilde), lo scenario (un commovente affaccio con vista Vesuvio, Capri e Posillipo), il cuoco Domenico Candela (un ragazzo che si è fatto il mazzo alla corte di Antonio Guida, Enrico Bartolini, Damiano Nigro, Yannick Allenò, Anne-Sophie Pic e Alain Solivérès al glorioso Taillevent di Parigi).
La stella Michelin del ristorante George, arrivata nel novembre 2019, era ampiamente annunciata. E chissà che ora lo chef non acquisti ancora più sicurezza per far sempre meglio quello che sa già fare benissimo: piatti di gusto deciso, d’estetica sgarciante e geometria rigorosa, figli di cotture à la minute e non di “scorciatoie” in bassa temperatura.
Ma lasciate queste pippe agli addetti ai lavori e godete del pasto che sta per apparecchiarsi davanti. Tra le tante opzioni di degustazione, noi siamo diventati matti per Il Viaggio Goloso, un trip tra tonni rossi in scapece con mille colori (Emigrante pelagico), un riso cotto in estrazione di foglie di limone con scampi al naturale e olio al prezzemolo (Via di Scam.po), un Raviolo biclore ripieno di coniglio ischitano (Omaggio a Napoli 2.0) e un galattico Rombo chiodato affumicato con legno di vite (Baylon). Gusto, tecnica, scenario: cosa chiedere di più?
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Ristorante con camere
Tavoli all'aperto
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classe 1973, laurea in Filosofia, giornalista freelance, coordina i contenuti della Guida ai Ristoranti di Identità Golose dalla prima edizione (2007), collabora con varie testate e tiene lezioni di gastronomia presso diverse scuole e università.
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