Se mancate da un po’ dovete tornarci. Il balzo in avanti di Claudio e Giada è notevole. Lo si capisce dal sorriso che affondano sin dall’accoglienza, dalle proposte audaci nel menu, dalla personalità del servizio (oggettistica compresa). E dalla complessità che va via acuendosi a tavola, a cominciare dal parterre di assaggi iniziali (originali e ben fatti, Americano compreso) sino agli atti finali.
Claudio, creativo ed eclettico, è come sempre in cucina; Giada, razionale e metodica, sceglie i vini, fa rigar dritto la sala… e pure Claudio. La sperimentazione è viva nelle cotture e negli ingredienti, con rimandi dichiarati all’arte culinaria giapponese. Il territorio c’è, ma non solo nelle materie prime scelte da produttori locali: il dessert dedicato al Monte Tomba è, per esempio, il passe-partout per un viaggio tra i boschi, permeato da sentori di funghi, miele, sottobosco.
Si va in ogni caso alla cieca, con tre percorsi degustazione: La Ragione (70 euro), L’Equilibrio (85), L’Istinto (105). Complice in tutto la carta dei vini orientata soprattutto ai piccoli produttori, biologici e biodinamici. Se prima veniva facile parlare di favola - siamo in luogo incantevole, una piccola mansarda corredata da terrazzino affacciata sul centro di Monfumo - ora, a oltre dieci anni dall’apertura, è storia. Che scivola via tra ottimi assaggi e atmosfera lieta.
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Tavoli all’aperto
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articolo a cura degli autori Identità Golose