Satricvm è un concreto esempio di ristorazione eroica: quella che, in luoghi poco battuti, porta avanti con coraggio una propria idea culinaria. Così è per Max Cotilli (in cucina) e Sonia Tomaselli (in sala e sommelier) che, dopo anni trascorsi in giro per il mondo tra Londra (con Locatelli e Gordon Ramsay), l’India e un periodo di formazione in Thailandia (di cui hanno assorbito sapori, spezie e tecniche) hanno aperto, nella allora nascente enclave gastronomica dell’Agro Pontino, un ristorante espressione della migliore produzione locale, lavorata secondo una sequenza di assonanze e dissonanze basate sulle acidità e sulle sapidità.
Da oltre 13 anni, sono l’indirizzo di riferimento per il territorio con una cucina costruita su intensi e sontuosi vegetali che provengono dalle coltivazioni dell’area (come il sedano rapa usato come una piadina ad avvolgere la croccante porchetta di pecora) o che, selvaggi, sono raccolti durante le passeggiate mattutine (come il crescione o l’artemisia selvatica). La narrazione green trova il suo contraltare con le texture differenti delle lumache e dell’anguilla affumicata (presenti nella Lasagna di palude di grano arso), della bufala (servita con camelie e visciole in conserva sottaceto) della buzzonaglia di tonno locale, del prosciutto di Bassiano e degli ovini: il gusto delle carni e dei pesci viene esaltato da studiati accostamenti con fiori eduli, frutta, cereali, formaggi e fondi di differente corpo e intensità, creando un delicato equilibrio.
Ed è un piacere farsi condurre da Max in un percorso colorato, giocoso e pienamente maturo.
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Tavoli all’aperto
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giornalista, da vent'anni (e oltre!) si occupa di comunicazione e marketing enogastronomico e alberghiero. Ha scritto per L'Espresso ed è docente per scuole di specializzazione post lauream