Al Cjasal viene definito un “ristoro di campagna” dalla famiglia Manias, che lo gestisce portando avanti il concetto di ospitalità di confine, in quel di Sam Michele al Tagliamento, sulla sponda veneta del fiume, attaccato al Friuli. L’accoglienza che si respira è vivida, mossa da papà Enzo, oste da sempre, con la moglie Rosellina e con Sara Ongaro. In cucina la giovane brigata è guidata da Stefano e Mattia Manias, tornati a casa dopo esperienze pluristellate (Bartolini, Uliassi, Alajmo).
Il menu è puro divertimento già dalla struttura: mezze porzioni, porzioni intere o cjcchetti, a mò di tapas, per dare più possibilità d’assaggio e di combinazioni personalizzate agli ospiti. L’apparente semplicità che richiama la campagna in realtà sfocia in alta cucina, con piatti dai gusti a più livelli, che spesso partono proprio dalle primizie dell’orto che tutti i Manias coltivano insieme. Il piatto omonimo, Orto Cj 2.0, offre quello che è il meglio del raccolto quotidiano, con diverse consistenze e temperature. Da assaggiare anche i risotti: memorabile quello al pomodoro con cialda di parmigiana di melanzane e stracchino di capra di Taipana.
C’è sempre il gioco come ingrediente segreto, con forme edibili che ricordano oggetti (la Roccia di pan di spagna salato) oppure animali (la Medusa di pomodoro). Tra i piatti icona, spiccano il Cannolo Veneziano, in carta dal 2016 e ripieno di baccalà mantecato. E da marco 2023 c'è "Il Calore delle braci", un percorso degustazione di pesce grigliato tra i migliori che vi porebbero capitare in Italia.
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Tavoli all’aperto
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piacentino, classe 1988, ingegnere&ferroviere. Mosso da una curiosità gastronomica continua, ama definirsi “cultore delle cose buone”, essendo cresciuto in una famiglia dove si faceva tutto “in casa”. Crede fermamente nella buona tavola come creatrice di legami, ricordi ed emozioni vive. Instagram @lucafarina88