Ha aperto da poco più di un anno il nuovo concept di Ippazio Turco. Chiuso il ristorante di cui ne ha conservato il nome, il nuovo Lemì è un bistrot di moderna concezione, nel cuore storico di Tricase, dove ha portato una ventata di scanzonata freschezza, in una via di gran passeggio. Una scelta meditata, maturata nel tempo. Ha preso coraggio e oggi più che mai è convinto di aver fatto il passo giusto perché si vive una nuova era, la gente vuole mangiare bene, ma senza i vincoli di ricchi menu e grandi portate.
Nella prima sala, minimal, alle spalle del lungo bancone, fanno mostra di se le sessanta bottiglie di gin. Personale collezione di cui va fiero e tra queste alcune di sua produzione. A fianco, la seconda sala con tavoli e sedie in paglia, ospiterà presto l’Osteria Lemì, per chi desidera una proposta un po’ più articolata ma senza esagerazioni. Al momento solo la domenica è possibile gustare tre primi a pranzo, scegliendo tra mare, terra o vegano. In estate si cena fuori, il menu è mobile.
Una grande lavagna dove ogni giorno si annotano i piatti, sempre ben curati e colorati come la tavolozza di un pittore. Alcuni fissi, altri legati al pescato del giorno o ai fermi di stagione, ma tutti freschi e di qualità. Sempre in carta il polpo, le sarde con le cicorie o i totani, che non si trovano però a settembre. Alle cotture veloci, nella ricerca di esaltarne il gusto, vi affianca armoniche salse e riduzioni, che regalano inattesi abbinamenti. La genialità creativa di Ippazio, sempre in fermento, potrebbe rivelarsi in futuro con altre sorprese che anticipano le tendenze.
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Tavoli all'aperto
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giornalista freelance. Scrive di Puglia, viaggi e cibo, quello buono. Cacciatore di novità, collabora a Con Gusto di Repubblica Bari, Dove