Livio Mancini, classe 1975, iniziò a sfornare pizze a 14 anni e non si è più fermato. È stato protagonista di una parabola in continua ascesa e non ha smesso di puntare in alto nemmeno in tempi di pandemia. E infatti nel novembre del 2020 ha inaugurato il nuovo locale, posto in posizione strategica sulla strada principale del paese: rispetto alla sede precedente, questa è più moderna e accogliente, con gli arredi dal design lineare in legno, metallo e pietra. L'estroso pizzaiolo ha voluto avere più spazio anche per sé, in modo da poter essere agevolato nel lavoro di ricerca in laboratorio che qui sta alla base di tutto.
Il menu si rinnova almeno una volta al mese e propone la pizza in tante declinazioni, il che significa diversi impasti e per ognuno molteplici topping che variano con le stagioni, realizzati con materie prime di assoluta qualità, locali ma non solo. Si può sempre iniziare con l'antipasto della casa, i maritozzi in versione salata, croccanti fuori e morbidi all'interno (da non perdere quello farcito con il baccalà, ispirato ai cicchetti veneziani), per poi scegliere tra le tonde classiche, le pizze in pala alla romana, quelle lievitate al vapore, quelle preparate con farina integrale al farro o ai cereali e altre ancora.
Si va dagli omaggi al territorio come la Cime di rapa e pastin (impasto di carne speziato, tipico delle valli bellunesi), alle idee originali quali la Smoke! con carpaccio di tonno e bufala affumicata, zest di limone e nero di seppia. La cantina è ben fornita di birre artigianali e in bella crescita sul fronte dei vini.
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articolo a cura degli autori di Identità Golose
(nella foto: "Ravioli alle erbe e rapa bianca" di Antonia Klugmann, piatto simbolo del congresso di Identità Milano 2024)
