La zona (Risorgimento) è diventata negli ultimi tempi una delle più attive in città sul fronte enogastronomico. E questo grazie al fiorire di locali decisamente interessanti e multitasking come appunto L’Alchimia di Alberto Tasinato, fino a qualche anno fa nella sala del Seta all’hotel Mandarin Oriental. Qui invece l’alchimia vincente è data dalle due anime complementari, il ristorante stellato e il lounge bar, attigui e comunicanti ma anche allegramente indipendenti.
Se nel secondo cocktail creativi e calici di pregio la fanno da padroni, nel primo (diviso fra due sale) la sobria, confortevole e “giovane” eleganza del posto si sposa a meraviglia con una cucina intrigante e senza fronzoli, equamente divisa fra tradizione e modernità. Merito del giovane chef Giuseppe Postorino, capace sia di notevoli risotti rivisitati (vedi, anzi assaggia il Milano-Langhe, con tartare di Fassona e polvere di nocciola), sia di bullinerie come la Spuma di Parmigiano Reggiano (oggi, a dir la verità, un filo inflazionata), sia di azzardati ma azzeccati accostamenti tipo la Ricciola cruda con culatello, crema di arachidi e pomodoro confit.
Tutto questo nella cornice di livelli di accoglienza e attenzione al cliente decisamente rari da trovare anche presso insegne molto più stellate e sfarzose, senza parlare della cantina di pregio dove pescare di tutto, di più.
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curioso e instancabile cittadino del mondo, come critico/giornalista prima di musica e poi di enogastronomia (La Stampa, Panorama, L'Espresso, Guida ai Ristoranti L'Espresso). Si diverte ad abbinare il giusto sound a vini, piatti, cantine, spa, hotel, nei panni di music designer e sound sommelier (psmusicdesign.it).