Uomo cordiale, abile comunicatore - d'altra parte, nella sua vita precedente faceva il giornalista... - ottimo chef, persino abile tessitore di sodalizi del gusto, fa infatti asse con Lillo Freni e Francesco Arena per promuovere l'eccellenza gastronomica della loro area. Dunque eccovi Pasquale Caliri, ambasciatore del gusto messinese, professionista brillante e ingegnoso (vedasi alcune trovate che ha sciorinato nel tempo: il tiramisù portatile, l'arancino anti-invecchiamento, il pesce stocco sotto forma di pop corn, il menu qr code, la carta delle uova, peraltro straordinarie, sono quelle di Silvio Ontario...) che sa padroneggiare bene i mattoncini del gusto.
Ha un'indole ironica, è estroso, ma torna compassato quando si tratta di mettersi ai fornelli del suo ristorante, faccenda che sta a cuore a lui quanto a Ivo Blandina: ossia colui che ha creato il Marina del Nettuno all'interno del porto turistico, elegante yachting club, un luogo magico; pure, ha pensato di dotarlo di uno spazio ristorativo adeguato, chiamandone alla guida appunto Caliri. Il tutto sotto uno slogan efficace: “Nella vita ci sono tre cose che fanno sognare a occhi aperti: il cibo, la musica e le onde”.
Caliri vi funge da catalizzatore del meglio che la città e dintorni sappiano offrire, dal punto di vista enogastronomico. La sua è una cucina di mare; conosce a menadito il mercato del pesce, dà del tu ai pescatori, chiede e ottiene il meglio, che poi utilizza per elaborare i suoi piatti con ottima mano. Dice: «È dalla leggerezza che deve arrivare all'essenza del sapore».
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Tavoli all'aperto