Metti una location di grande prestigio come lo può essere una villa nobiliare del 1850 in centro città (con parco annesso che vale il bonus), un progetto ambizioso e di lunghe vedute come quello intrapreso dalla patron Ornella Viglini e uno chef trentenne di talento con un ottimo background di esperienze importanti alle spalle come Alessandro Proietti Refrigeri. Queste premesse decisamente non banali fanno pensare che il Villa Naj abbia tutte le carte in regola per diventare il nuovo indirizzo gourmet a un’ora d’auto da Milano.
Lo chef ha esperienze importanti alle spalle come i due anni trascorsi da Redzepi al Noma, gli altri due da Beck alla Pergola senza scordare il periodo come chef executive del gruppo Berberè; esperienze che sicuramente hanno influenzato il progetto di cucina di Villa Naj che si discosta volutamente da quella che è l’offerta modesta e piatta del territorio. Una cucina che guarda a Oriente e Occidente valorizzando però anche i produttori locali. Una grande attenzione al pane, ai grissini e ai dessert per realizzare un ristorante che punta al riconoscimento anche della critica e a traguardi di spessore.
Sfogliando il menu è evidente come la commistione di stili e ingredienti sia alla base della filosofia dello chef. Dalla carta citiamo ad esempio il Risotto riserva San Massimo con zucca e funghi shitake e alloro o la Ricciola, miso broccoli e amaranto. Ancora il Maialino, sake, lattuga e daikon in un ideale viaggio virtuale che dal pavese vuole abbracciare il mondo.
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Tavoli all'aperto
cultore del bien vivre, lavorando nella moda ha sviluppato una grande passione per i viaggi e per la cucina. Collabora con Passione Gourmet e Opinionated About Dining