È una piacevole sorpresa trovare, al di là di un portone, una dimora ottocentesca totalmente nascosta agli occhi di chi passa per strada. Il bello è che è circondata da un giardino che pare un boschetto e questo verde, d’estate, quando si può godere dei tavoli all’aperto, fa la differenza in termini di ombra, frescura e romanticismo.
La sala del ristorante, di sobria eleganza, ha tavoli ben distanziati e luci garbate. A fare gli onori di casa, con grande cortesia e affabilità, è la patronne Carlotta Viglini, che in sala ha saputo attorniarsi di giovani preparati, bravi anche a descrivere brevemente, ma con efficacia, i piatti che arrivano dalla cucina. E lì, c’è la vera novità di Villa Naj. Dario Fisichella, classe 1991, dopo anni di esperienza al fianco di Felice Lo Basso, è approdato qui e ha già dato una sua impronta alla proposta gastronomica che comunque non ha smesso di contare su ingredienti del territorio sapientemente ricercati presso piccoli produttori.
Appassionato di materie prime e originario di Catania, Fisichella ha portato una ventata di mediterraneo e ricordi di Sicilia che si respirano in piatti eseguiti con perizia tecnica, curati esteticamente e focalizzati sul gusto. Non stupisce allora di trovare la Pasta con le sarde: ma lo chef ha messo a punto una ricetta, intensa ed elegante, in assenza di sale aggiunto (solo un quid nell’acqua di cottura della pasta). Ovunque, c’è equilibrio nei sapori e una piacevolezza d’insieme. Bravissimo Luca Salvigni nel sostenere con vino (in cantina oltre cinquecento etichette) e drink i percorsi di degustazione.
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Tavoli all’aperto
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autrice del libro Gli anni d'oro della cucina parmigiana, per l'Accademia Italiana della Cucina, collabora a “Gusto”, pagina golosa della Gazzetta di Parma