C'è un'idea forte, nitida, nel progetto che ha fatto nascere la Gucci Osteria da Massimo Bottura, prima a Firenze e poi in giro per il mondo (Beverly Hills, Seoul, Tokyo): partire dalla cultura gastronomica italiana per darle uno spirito contemporaneo, un'identità cosmopolita, internazionale. Il Bello e il Buono dell'italianità che si uniscono per rafforzarsi l'uno con l'altro, incontrando e dialogando con altre culture e influenze. Non è un caso che a interpretare questo compito sia stata scelta una chef messicana, con un curriculum internazionale di grande prestigio, come Karime Lopez, da marzo 2022 affiancata dal compagno giapponese Takahiko Kondo, già braccio destro di Bottura alla Francescana.
L'eleganza è suprema in ogni dettaglio del locale, ma sarebbe un errore pensare che vi si respiri un'atmosfera rigida: il grande merito della sala della Gucci Osteria è saper infondere calore, con la propria affabilità, nel pubblico meravigliato dal fascino del locale, che si trova all'interno del Palazzo della Mercanzia.
Nello stesso modo Taka e Karime, con l'armonia della loro cucina, rendono semplici e immediati piatti pieni di idee, di stratificazioni di gusti e consistenze, di gioco e di invenzioni. Se ne ha subito un esempio assaggiando Maremma che ostrica!, piccolo capolavoro in cui l'ostrica viene avvolta prima nel bacon e poi in un crumble di panettone. Ad accompagnare, un cocktail spettacolare firmato dalla bar lady di Gucci Giardino 25, Martina Bonci. Ed è solo l'inizio di un percorso di emozioni gustative da applausi.
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giornalista milanese nato nel 1976, a 8 anni gli hanno regalato un disco di Springsteen e non si è più ripreso. Musica e gastronomia sono le sue passioni. Autore e conduttore di Radio Popolare dal 1997, dal 2014 nella redazione di Identità Golose.
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