Basterebbero il carrello di formaggi e gli Spaghetti con gamberi e ricci, delle sirene, o il gelato di pistacchio, a farvi innamorare di Don Camillo, trasformandolo in tappa irrinunciabile di un viaggio a Siracusa. Ma in 38 anni di attività, Giovanni Guarneri, monarca assoluto di questo piccolo regno nel cuore di Ortigia, è diventato un monumento, l'ambasciatore dei prodotti siciliani, capace di esaltarne il gusto maritando il mare con la terra nel massimo rispetto dell'uno e dell'altra, come solo ai grandi è concesso. Per tutti, i suoi Gamberoni grigliati nella rete (l'omento) di maialino profumato di alloro e purè di patate di Siracusa.
Sui menu scrive orgogliosamente la data d'invenzione dei piatti: 1999, la Tagliata di tonno con marmellata di peperoni e riduzione di aceto di Nero d'avola; 1986, gli indimenticabili "spaghetti delle Sirene"; 2005, la Crema di mandorle di Noto con gamberi in crosta nera. Menu di pesce e di carne che - come denunciato dai nomi: Miteco, cuoco accademico siracusano del III secolo a. C., Artemide dea della Caccia - hanno radici antiche, pur caratterizzandosi per una potente spinta innovativa. Capace di rassicurare con una caponata siciliana tradizionale, ti stordisce subito dopo col Filetto di suino nero dei Nebrodi affumicato con le scaglie di botti di Jack Daniels e annegato in contorno di crema di patate siracusane. O ti conquista per sempre con un altro piatto storico (dal 2004): il Rotolino nero di scampi in salsa di ricci.
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articolo a cura degli autori Identità Golose