A Rognano, a metà strada tra Milano e Pavia, questa cascina con forno a legna e vini naturali sta facendo molto parlare di sé. Entrando qui, per prima cosa, si spalanca una saga familiare e una scelta di vita in piena regola di cui l'orto e il cortile per le oche sono solo i vessilli più evidenti. Basterà dire che siamo in una località senza nome poco oltre Binasco: è qui che i 4 fratelli Ricciardella si imbatterono, anni orsono, in una cascina da ricostruire e un sogno da ribattezzare. Scelsero il nome della madre e, come focus, il territorio: una distesa placida di risaie che restituiscono oggi con più di una velleità nella perfetta miniatura del Risotto alla zucca, gorgonzola e liquirizia e nei Plin alla milanese coi loro 40 tuorli e ripieno di midollo, burro e zafferano.
Ma non solo, perché Cascina Vittoria è anche asilo di una grande cucina classica rediviva soprattutto nei secondi piatti: nel bollito misto due volte e nel filetto alla Wellington, uno dei migliori mai assaggiati. E non è un caso perché Giovanni Ricciardella, non pago della sola sfida ai fornelli, si cimenta anche con insospettata disinvoltura nel reparto dei lievitati: pane, focacce ma, soprattutto, pizze, cui dedica un menu non affatto scontato.
Più ardita benché sempre riuscita la proposta dei dessert che con una (finta) panna cotta, tale solo nel nome, chiosa la grandissima energia che pervade questo piccolo mondo antico abitato di una premura, di natura domestica, che ha come rovescio della medaglia solo i tempi d'attesa un po' dilatati. Del resto, che fretta c'è a casa propria?
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Tavoli all'aperto
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folli amanti dell’alta cucina, in totale sono una ventina, sempre alla ricerca di emozioni. La causa? Un’irresistibile Passione Gourmet