C'era un fabbro, una volta, negli essenziali locali del Frè: siamo a Monforte d’Alba dove, sotto l'egida del progetto Réva, si ritrovano anche una cantina, gestita con abilità e sensibilità da Isabel Oberlin, e un resort. E in cucina si trova Paolo Meneguz che, originario di Torino, dopo un periodo di formazione classica accanto a Ciccio Sultano, Nadia Santini e Valeria Piccini, edifica qui una nuova tradizione piemontese forgiata, come il ferro, nel fuoco della conoscenza.
Della padronanza della tradizione, in primo luogo, che diventa essa stessa materia prima e, quindi, mediante un repertorio di piatti regionali che, pur diventando fondamentalmente altro da sé, rimane fedelmente, squisitamente riconoscibile. La struttura, immersa nel verde, è concepita col criterio della sostenibilità e un'attenzione al paesaggio che si riverbera nel piatto che il menu ricostruisce come semplice giustapposizione di ingredienti: tre, per appunto, una scelta votata certo alla semplificazione ma senza banalizzare l'architettura complessa, ancorché fruibile, che lo sostiene.
Quasi una scelta di design che emerge nel Porcino, tuma, mandorla, nel Tajarin con coniglio e pesca, nel Capocollo di cinghiale con lattuga brasata e rosa canina. Accanto a questi, non mancano piatti istituzionali come i Ravioli del plin con Castelmagno e ristretto di cipolla che, nel gusto, mimano la sensazione di un'altra ricetta tipica, la cipolla ripiena al forno.
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Ristorante con camere
folli amanti dell’alta cucina, in totale sono una ventina, sempre alla ricerca di emozioni. La causa? Un’irresistibile Passione Gourmet