Novità al Giglio. Premessa: consideriamo sia una cosa davvero stramba, e quindi altrettanto interessante, il trio curioso, quasi impossibile, costituito dagli chef Lorenzo Stefanini, Benedetto Rullo e Stefano Terigi, che stimiamo davvero, sono fortissimi. Ci ha sempre destato intanto curiosità, poi anche ammirazione, la loro coabitazione nel ristorante di piazza del Giglio 2, anche considerando quanto fossero diversi, ne avevamo già parlato nel 2017: il primo formato da Portinari e Bartolini, il secondo da Gagnaire, il terzo da Crippa, per sintetizzare un po' brutalmente (per qualche info in più, leggi qui). Insomma, c'era comunque da drizzare le antenne.
Poi cosa è successo? Che, come imprevedibile, la loro unione si è confermata nel tempo. E che, come invece prevedibile, ha riscosso molti allori, è arrivata anche la stella nel 2019, peraltro meritatissima.
Ed eccoci all'oggi. Una delle cose simpatiche del Giglio era che ognuno del terzetto apportasse qualcosa di proprio, così che il pasto fosse una specie di summa di saperi diversi, frullati in un unico indirizzo. La nostra ultima visita, recentissima, ha visto prevalere un'anima sulle altre, quella un po' francese, quindi Tourtière di verdure, oppure (eccellenti) Spaghetti vin Jaune e Comté, «c'è una visione comune, poi dipende un po' dall'estro del momento». Piatti buonissimi, certo: ma noi abbiamo trovato straordinaria soprattutto l'iniziale Insalata di zucca (zucca castagna, semi di zucca, il loro olio, olio al prezzemolo, mostarda, pompelmo). A conferma che il meglio deriva dalla fusione, dalla contaminazione fertile.
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Tavoli all'aperto
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classe 1974, giornalista professionista, si è a lungo occupato soprattutto di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa esattamente l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta sui viaggi e sulla buona tavola. Caporedattore di identitagolose.it